Perché è impossibile fare a meno della musica? La risposta è dentro di noi

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E’ da poco uscito un nuovo album e in testa non hai altro che il motivetto di quelle che stanno per diventare le tue canzoni preferite, che inizi a sentire ovunque, in macchina, al bar, al supermercato, anche se ad un certo punto iniziano a stancarti e vorresti non averle mai sentite.

Passano pochi minuti, metti le cuffiette e parte la tua playlist preferita. Ti ritrovi a cantare quella che potrebbe essere la colonna sonora della tua vita, che ti ha fatto innamorare, sognare, che ascolteresti mille volte.

Tutto ciò, che all’apparenza sembra così naturale, in realtà nasconde complessi e sorprendenti meccanismi neuronali. Ti sei mai chiesto quale possa essere l’effetto della musica sul nostro cervello? La neuroscienza si è interrogata più volte, cercando di comprendere il motivo per cui l’uomo ha bisogno, fra le altre cose, della musica per vivere.

La musica appartiene al nostro passato, tanto o addirittura più del linguaggio verbale. Ne danno conferma i ritrovamenti archeologici di flauti costruiti con le ossa cave dei volatili, risalenti a 6.000 a 8.000 anni fa. Alcuni studi, infatti, dimostrano che la musica ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della specie umana. Nella risposta del cervello alla melodia, si attivano infatti le aree adibite al controllo ed esecuzione dei movimenti, come se fosse nata per ‘aiutare a muoverci’.

Altri studi, si sono invece concentrati sugli effetti che la musica ha sulle nostre emozioni. I neonati, per esempio, rispondono meglio alle melodie piuttosto che al linguaggio verbale e che si rilassano ascoltando i suoni dolci. È stato dimostrato che la musica è in grado di darci piacere al pari di cibo, sesso e droghe, rilasciando dopamina nel cervello. L’ascolto di una buona canzone, è particolarmente suggerito come rimedio contro l’insonnia, un fastidioso fenomeno che si manifesta soprattutto in periodi in cui l’individuo è particolarmente sottoposto ad ansia e stress.

A tal proposito, un possibile rimedio può essere individuato nella scelta del materasso. Per esempio, Gold Rest di materassi&materassi potrebbe fare al caso vostro. In ogni caso, avrete la possibilità di affidarvi agli esperti del marchio sopra citato, che sapranno guidare la vostra scelta finale: dai memory, a quelli in lattice, a quelli classici a molle. Senza sottovalutare la scelta del guanciale, disponibile anche in questo caso in diverse soluzioni in memory (anche nelle varianti memory gel e memory green), lattice, fibra, piuma, lana o cotone.

Ma oltre a spiegare un fenomeno che tutti sperimentiamo quando canticchiamo una canzone, o alle emozioni che questa ci provoca, la ricerca si è mossa anche all’interno dell’ambito sanitario e in particolare nel mondo della ‘musicoterapia’, una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica per migliorare, mantenere o recuperare le funzioni cognitive, emozionali e sociali e per fare rallentare la progressione di determinate malattie.

Attraverso l’ascolto di melodie, si riescono a compensare i deficit delle regioni cerebrali danneggiate, inducendo inoltre stati d’animo positivi e aumentando l’eccitazione, accompagnando il paziente nel processo di riabilitazione.