Come capire perché il bimbo piange

capire per qule motivo il nostro bimbo piange

Quale papà o mamma non si è sentita almeno in un’occasione perplessa e indecisa sul da farsi di fronte al pianto del proprio bambino, non comprendendone il motivo e quindi senza sapere cosa fare, come agire. E’ assolutamente normale che accada perché il pianto è l’unico linguaggio del bambino piccolo e si tratta di una lingua che ti è sconosciuta, che non comprendi.

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Il linguaggio del neonato

Il bambino non sa ancora parlare, non ha la capacità di imparare tanto presto la nostra lingua ma in qualche modo deve entrare in comunicazione “verbale” con i genitori e chi gli sta intorno.

Il suo linguaggio è il pianto, non ha altro modo per comunicarci le sue esigenze, i suoi desideri. Occorre sempre partire dall’assunto che un bambino non piange mai per niente. Se piange è perché vuole esprimere un suo bisogno che può essere fisico ma anche affettivo oppure vuole esprimere un disagio.

Spesso non riesci a placare il suo pianto solo perché non riesci a comprenderne l’origine, non c’è comprensione. Dunque, perché il bambino piange? I motivi possono essere tanti:
• Ha fame
• E’ stanco
• Ha una colica
• E’ malato
• Ha caldo o freddo
• ha bisogno del contatto fisico con la mamma o il papà per sentirsi rassicurato
• Si sente solo
Il bambino capisce da subito che con il suo pianto richiama l’attenzione di chi gli è vicino e cerca di comunicare con te nell’unico modo di cui è capace.

Come interpretare il pianto

I primi tempi dopo la nascita del bambino il suo pianto sembra tutto uguale ma con il tempo e l’esperienza imparerai che non è così, che ci sono differenze tra pianto e pianto e talvolta si comprende il motivo del pianto anche grazie ad altri segni che il bambino ti mostra e che imparerai a conoscere.

In ogni caso non aver paura di sbagliare, è sempre meglio provare ad indovinare il motivo del pianto piuttosto che non fare nulla per comprendere. Se sbagli ad interpretare il pianto nessun problema: anche il tuo errore è utile, a te per capire cosa non è, al bambino per fare progressi nel farsi capire.

Spesso basta farsi domande su ipotesi alla base del pianto per capire: c’è stato un rumore brusco che lo ha spaventato? C’è troppo caldo o troppo freddo? E’ passato troppo tempo dall’ultima poppata?

Fame e dolore

Il pianto per fame è particolarmente insistente e scarsamente placabile. Il bambino tende a mettersi le manine in bocca mentre sembra cercare qualcosa in modo frenetico muovendo la testolina: cerca il capezzolo.

Basta mettere la nocca del tuo dito a contatto con la sua bocca per ottenere una momentanea pausa nel pianto e notare che tende a succhiarla; quasi certamente dandogli il latte placherai il pianto prima inarrestabile.

In caso di dolore il pianto è acuto e breve, spesso interrotto da apnee di qualche secondo. Puoi provare ad indovinare la sede del dolore che sovente è alla pancia e massaggiare delicatamente la parete. Spesso il bambino cessa di piangere se lo poggi a pancia in giù sul tuo avambraccio.

Sonno e disagio

Quando il bambino ha sonno il pianto è più di carattere lamentoso, il piccolo sbadiglia e sbatte le palpebre. Abbassa la luce, riduci il volume della TV o dello stereo e coccolalo dolcemente. Facilmente si addormenterà rapidamente, quasi di colpo smettendo subito di piangere.

Se il bambino esprime un disagio è quasi sempre legato alla temperatura o al fatto di aver bisogno di essere cambiato. Se è sudato scoprilo un po’ e toccagli la nuca: se è fresca significa che sente freddo, coprilo e tutto sarà risolto, se il pianto persiste controlla il pannolino, facilmente sarà da cambiare risolvendo il pianto.

Il pianto da coliche

Spesso le coliche si manifestano con maggiore frequenza verso sera, dando l’impressione di attendere il papà di ritorno dal lavoro per cominciare a piangere disperatamente e in modo insistente.

Puoi provare a fare dei leggeri massaggi rotatori intorno all’ombelico in senso orario e sollevargli le gambine piegate verso la pancia per favorire la fuoriuscita dei gas che gli provocano dolore. Il pancino si presenta teso e duro, sono le colichette che passeranno al massimo in pochi mesi.