
Molti decenni fa la Poliomielite era una malattia tremendamente temuta, invalidante nelle persone sopravvissute, era il terrore di genitori e bambini che vedevano le conseguenze nelle persone colpite. Il vaccino, per fortuna, ha consentito di eradicare questa malattia i cui casi al giorno d’oggi sono limitati ad alcune aree geografiche.
Si tratta di una malattia provocata da un virus che colpisce soprattutto i bambini prima dei cinque anni d’età, invadendo il sistema nervoso e provocando la paralisi in poche ore. Purtroppo in 1 caso ogni 200 la paralisi è irreversibile ma non è tutto: in percentuale variabile tra il 2 e il 10%, la persona colpita perde la vita per paralisi dei muscoli respiratori e nell’1% dei casi può conseguire in una meningite.
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Il contagio da poliomielite
La poliomielite è una malattia a trasmissione oro fecale, quindi la via di ingresso è la bocca, per contatto diretto con oggetti infettati dalla saliva delle persone malate, la sua contagiosità è alta, ha la potenzialità, nelle aree endemiche, di contagiare l’intera popolazione ma per fortuna solo una piccola percentuale delle persone vede il virus superare le barriere encefaliche, per cui la malattia non si presenta con la sua caratteristica evoluzione in paralisi.
Il virus si presenta in maniera stagionale, soprattutto nei periodi estivi ed autunnali, con un periodo di incubazione tra sei e venti giorni ma l’intervallo può essere più ampio, da un minimo di tre giorni fino a 35 giorni, a seconda della virulenza del ceppo virale interessato e dalle resistenze del soggetto. Il virus viene eliminato per via fecale, quindi le feci sono infette per diverse settimane dopo l’infezione della persona. Il contagio, quindi, può avvenire facilmente tramite acqua infetta o contatto con indumenti a loro volta infetti, oltre che per contatto con oggetti contagiati dalla saliva.
Nei Paesi in cui sono in uso adeguate norme igieniche, il contagio più probabile è per via oro-orale; la Poliomielite è infettiva tipicamente tra i sette giorni prima e i dieci successivi ai sintomi ma la trasmissione è possibile fino a quando feci e saliva risultano infette.
I Sintomi della poliomielite
Quando ci si contagia con il poliovirus, i primi sintomi sono:
- Febbre alta
- Mal di Testa
- Rigidità della schiena e del collo
- debolezza asimmetrica dei muscoli
- ipersensibilità al tocco
- difficoltà a deglutire
- dolori muscolari
- perdita dei riflessi superficiali
- Stitichezza
- Difficoltà ad urinare
- Parestesie, spesso sotto forma di formicolii.
Le paralisi si manifestano in genere tra 1 e 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e terminano la loro progressione dopo due o tre giorni, con la remissione della febbre.
Conseguenze della Poliomielite
Le paralisi possono avere come conseguenza una deformità ossea e il blocco delle articolazioni, con difficoltà di movimento. Una manifestazione tipica è l’insorgenza del piede equino che si verifica come conseguenza dell’abbassamento delle dita del piede per effetto della paralisi dei muscoli antagonisti a quelli che le farebbero alzare: in questa condizione il tendine di Achille si ritira impedendo la fisiologica posizione del piede.
Questa condizione impedisce alle persone colpite di camminare, non potendo più appoggiare il tallone. In molti bambini colpiti lo sviluppo della gamba colpita non progredisce allo stesso modo dell’altra sana, con la conseguenza di restare più corta e dare origine a deformazioni anche della colonna vertebrale di tipo gravemente scoliotico. In molti casi si creano fratture patologiche.
Il Vaccino contro la poliomielite
Ricordando che si tratta di un virus, quindi con poche armi a disposizione della medicina, ricordiamo anche che nei Paesi occidentali questa malattia è stata praticamente eradicata al 99% dei casi grazie al vaccino somministrato a 3 mesi, 5 e 11 mesi in forma trivalente con tetano e pertosse. Questo vaccino fa parte della serie di 10 obbligatori anche per l’ammissione a scuola dei bambini, compreso nido e scuola materna.