Come scoprire se si soffre di sindrome da rientro

Si parla spesso di sindrome da rientro e in molti ritengono si tratti solo di un’invenzione di chi non ha troppa voglia di tornare al solito tran tran quotidiano. Eppure non è così: questa sindrome esiste effettivamente ed è importante riconoscerla, in modo da andare ad agire al fine di contrastarla.

Vediamo, quindi, quali sono i principali campanelli di allarme che annunciano che si soffre della cosiddetta sindrome da rientro.

Quello che più spaventa del tornare alla quotidianità dopo un periodo, più o meno lungo, di ferie è soprattutto lo stress psicologico al quale si è sottoposti. L’ambiente di lavoro, così come le varie incombenze giornaliere sono un qualcosa che mettono a dura prova la psiche ed è per questo motivo che, chi non riesce a reagire in maniera decisa, si abbatte e tende a deprimersi. In questi casi, la sindrome da rientro si fa sentire chiara e forte e cercare di combatterla è la miglior soluzione possibile.

Entrando nello specifico e volendo riportare delle percentuali, il 33% degli italiani intervistati nel corso di una recente intervista ha dichiarato che già durante gli ultimi giorni di vacanza inizia il malessere che poi sfocia nel vero e proprio trauma da rientro. I sintomi di tutto ciò sono eccessivo affaticamento, malessere diffuso e ci si sente meno in forma del solito. Questi sono considerabili proprio come dei campanelli di allarme, che fanno presagire che si inizia a temere il ritorno alla vita di tutti i giorni.

Lo studio è stato condotto su un campione di 3500 italiani e mette in evidenzia che l’ansia è la causa principale di questo malessere post-vacanziero. Il cervello fa fatica a stare attento, a ritrovare la classica concentrazione necessaria sia per affrontare il lavoro che la vita di tutti i giorni. In poche parole, si ha difficoltà a rimettersi in riga, sia al lavoro che altrove. Questo succede specialmente quando si è stati in vacanza per almeno 15 giorni.

Naturalmente, tutto questo è stato spiegato dal team che ha condotto l’indagine, poiché, come detto, non si tratta di un qualcosa di inventato, bensì di una vera e propria sindrome. È stato rivelato che il tutto è dovuto al cambio di abitudini durante il periodo di vacanza. Come è noto, infatti, in questo periodo si tende a non avere degli schemi precisi: orari e ritmi del tutto sregolati, cibo in abbondanza e, talvolta, anche un po’ di alcool in più, fanno il resto. Ecco perché il nostro organismo si disorienta e ha qualche difficoltà a tornare in riga subito dopo la fine delle vacanze.

Come si combatte tutto ciò? Gli esperti ci rivelano che è possibile anche prevenire. Ad esempio, le guide che si trovano su portali di settore come https://www.tuttodonna.net/ aiutano a rimettersi piano piano in sesto, e riescono a dare degli ottimi consigli utili per chi desidera non trovarsi nella condizione di stare male subito dopo la fine del periodo di vacanza.

Tra i migliori consigli che vengono dati, quindi, c’è quello di cercare di dare dei ritmi ordinati anche alle giornate di vacanza. Con questo non si vuole dire che ci si deve alzare alle 7 del mattino, mangiare sempre bene e non divertirsi, ma è necessario, ad esempio, avere qualche orario fisso, così che il corpo non si scombussoli del tutto.

Inoltre, anche se si tende a bere un po’ più alcool, si deve sempre ricordare che l’idratazione è fondamentale e, pertanto, l’acqua non deve mai mancare, perché va a nutrire le cellule e a dare un senso di benessere diffuso al nostro organismo.

Si tratta, come si nota, di piccoli accorgimenti che servono per sentire meno la mancanza delle ferie nel momento in cui si ritorna alla vita di tutti i giorni. Magari seguirle non è semplicissimo, ma con l’aiuto degli esperti del settore potrebbe non essere impossibile. Provare per credere!