Cos’è la Mindfulness, come praticarla e a chi affidarsi

mindfullness

Tra le forme di meditazione rientra anche la mindfulness. È considerata una vera e propria pratica che si sta diffondendo sempre di più e sta abbracciando diversi campi. La sua origine affonda le radici in tempi passati. Scopriamola insieme e capiamo a chi ci si può affidare per entrare in questo ampio e salvifico mondo.

Mindfulness: di cosa si tratta

Questa pratica di meditazione è caratterizzata dall’individuo che viene invitato a prendere “piena consapevolezza di sé”; infatti, si dovrà focalizzare l’attenzione sul momento presente, il cosiddetto hic et nunc, il “qui ed ora”.

Per fare questo e per entrare appieno nel presente per diventarne quasi padroni senza farsi trascinare dagli stimoli esterni e perdere la concentrazione, bisognerà coltivare e porsi con un atteggiamento non giudicante.

Questo è l’invito, a tratti un monito per non perdersi, che giunge direttamente dal biologo e professore della School of Medicine dell’Università del Massachusetts Jon Kabat-Zinn, il quale, a partire dal 1979, cominciò a introdurre le proprie conoscenze riguardo alla suddetta pratica in ospedali e strutture di cura.

In riferimento all’atteggiamento da non dover assumere, viene anche fornito l’atteggiamento che, invece, si dovrebbe attuare quando ci si avvicina a questa pratica meditativa ovvero bisognerebbe essere aperti verso la propria esperienza personale per poterla osservare con curiosità.

Con il termine “mindfulness”, data la complessità in sé, si intende, infatti, una pratica che abbraccia sia la meditazione sia diversi processi psicologici. E sono proprio questi ultimi che diventano il fulcro della stessa.

Difatti, è centrale il lavoro di riconoscimento e successiva confidenza che si dovrà prendere con i propri processi psicologici che sono alla base del pensiero e dell’elaborazione delle idee. Questa pratica, però, non si concretizza nella realtà esclusivamente nel campo meditativo con la riappropriazione del presente, bensì ci sono alcuni disturbi e problematiche che possono essere affrontati efficacemente con un percorso terapeutico basato proprio su questa, vediamoli di seguito.

Mindfulness: cosa cura e in che modo

Innanzitutto, si consiglia vivamente di rivolgersi a professionisti del settore  come simonegatto.net il quale ha aperto uno studio in merito a tale pratica  nella località Nardò, in provincia di Lecce, e, ancora prima di creare dei corsi e percorsi ad hoc, ha sperimentato su di sé l’efficacia della mindfulness.

Infatti, ha curato la sua trombosi unendo alla meditazione anche la musicoterapia, accoppiata che in tal caso si è rivelata vincente. Tant’è che col tempo si è formato e specializzato per offrire agli altri i benefici che lui stesso, in prima persona, ha potuto ottenere. Acquisendo così anni di esperienza per poi dare vita a corsi individuali, di coppia o di gruppo.

Potranno essere affrontati problemi legati all’ansia e allo stress in stretta relazione con il lavoro o a seguito di traumi; quelli legati alla depressione, al senso di sfiducia, caratteristico soprattutto di tanti giovani che vivono nell’era digitale, fortemente seguito dal problema della perdita di identità.

Si continua con tutti quei disturbi fisici di varia natura per terminare con problemi legati all’alimentazione e al sonno. Il percorso prevede un’immersione totale, non solo nel presente, ma anche all’interno di sé. È un “viaggio” interiore; attraverso le proprie paure e i propri traumi, si imparerà a sviscerare il problema dalla radice grazie ad alcuni esercizi appositi che verranno esplicati in base alle proprie esigenze.

È bene ricordare che questa pratica non è soltanto un processo di cura ma anche uno strumento fortissimo di prevenzione volto anche al miglioramento. Infatti, alcuni disturbi potrebbero essere attenuati ma anche evitati proprio grazie ai percorsi di mindfulness e solo se ci si affiderà a persone qualificate e competenti.