Gnatologia: che cos’è e quando avviare una visita gnatologica

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Si sente spesso parlare di gnatologia, soprattutto negli ultimi tempi, ma pochi sanno davvero in che cosa consista. Ecco, allora, una piccola guida all’argomento che può esserti utile.

Che cos’è la gnatologia

Con il termine gnatologia si intende quella disciplina che fa parte dell’odontoiatria e che ha come oggetto le disfunzioni stomatognatiche che sono la conseguenza di patologie e problemi a carico delle articolazioni temporo-mandibolari. Ma che cos’è esattamente l’apparato stomatognatico? Si tratta di quell’insieme delle parti che sono coinvolte non solo nella masticazione e nella deglutizione ma pure nella postura, nella fonazione e perfino nella respirazione. Un esperto in materia, come lo specialista gnatologo a Milano Luca Macaluso lavora in stretta collaborazione con altri medici come posturologi e ortopedici con l’intento di riequilibrare le arcate dentali ma, più in generale, tutto l’apparato stomatognatico, così da risolvere diversi problemi che, a prima vista, potrebbero non essere ricondotti ad una difficoltà a carico di questo apparato.

Di cosa si occupa nello specifico la gnatologia

Sono numerose le patologie che vengono trattate da un esperto in gnatologia. Sicuramente la più conosciuta di tutte è il bruxismo, che consiste nel digrignamento dei denti, ossia un’attività estrema dei muscoli che si trovano all’interno della mandibola e che comporta il serramento degli stessi, soprattutto durante il sonno. Un’altra patologia che tipicamente viene trattata da questa specializzazione medica è il blocco della mandibola. Esistono, tuttavia, anche delle problematiche che difficilmente si pensa di ricondurre a questa specializzazione ma che invece sono proprio un effetto dei difetti dell’arcata dentale. Fra queste ci sono gli acufeni, ossia quel fastidioso fischio continuo, alternato a ronzio, che può derivare proprio dal bruxismo, oppure la cefalea o quei dolori che spesso vengono scambiati per problemi alla cervicale ma che invece sono legati proprio ad un problema dei denti.

Quando rivolgersi ad un esperto di gnatologia

Ci sono dei segnali tipici che possono far capire che è giunto il momento di rivolgersi ad uno specialista in gnatologia? Sicuramente esistono dei sintomi molto classici che ti devono far scattare un campanello di allarme. Oltre ovviamente al bruxismo e ai dolori alla mandibola, anche mal di testa inspiegabili oppure dolori alla nuca, al collo e alle spalle, che possono arrivare anche a coinvolgere la schiena intera. Spesso, invece, i dolori si irradiano al viso e alle orecchie, proprio come conseguenza di un meccanismo errato di apertura e chiusura della mandibola. Un segnale molto tipico che deve subito farti prenotare una visita dallo specialista in gnatologia è quel click che si sente quando apri e chiudi la mandibola: si tratta forse del primo campanello d’allarme che devi affrontare prima che la situazione diventi ancora più complessa. Infine anche le vertigini possono essere un elemento da non sottovalutare.

In che cosa consiste una visita di gnatologia

La prima cosa che fa un medico specializzato in gnatologia durante una visita è escludere che i sintomi accusati possano essere legati ad altre patologie diverse dalla malocclusione dentale. Successivamente vengono eseguiti alcuni esami diagnostici per scoprire quale sia lo stato dell’arcata dentale. Fra questi c’è l’ortopanoramica e subito dopo la risonanza magnetica delle articolazioni temporo-mandibolari. Altri esami che possono essere eseguiti sono la kinesiografia della mandibola, che è un test in grado di valutare le modalità di apertura e chiusura della mandibola durante la fase di masticazione. Un altro test molto importante è quello che si esegue tramite la pedana postumetrica che valuta dove in un paziente si accumulano i carichi di peso quando si trova in posizione eretta.

Qual è la terapia più corretta

Se lo specialista in gnatologia rileva che esistono effettivamente dei problemi a carico del sistema delle articolazioni temporo-mandibolari, si passa a stabilire la terapia più corretta per riequilibrare il sistema dentale. Nella maggior parte dei casi per risolvere la situazione è sufficiente ricorrere all’utilizzo di un bite, che deve però necessariamente essere realizzato su misura. Di solito questo strumento si utilizza soprattutto di notte, durante il sonno, solo in alcuni casi lo specialista può richiederti di indossarlo anche in altre situazioni, come ad esempio mentre fai sport. In rari casi lo specialista può ritenere opportuno intervenire con la chirurgia, ma si tratta davvero solo delle situazioni più complesse. Nella quasi totalità dei casi, invece, il corretto utilizzo del bite permette di attenuare i problemi mandibolari, fino alla loro totale scomparsa.