
Che cosa è la Salmonellosi forse è una domanda cui tutti sono in grado di rispondere, una malattia conosciuta da molti, per fortuna non per esperienza personale nella maggior parte dei casi ma temuta sebbene spesso le precauzioni per non contrarla non siano realmente molto osservate: il rischio è sempre dietro all’angolo.
La salmonellosi è una malattia provocata da un batterio, la salmonella Paratiphi B, in genere, che si esplica attraverso un’infezione intestinale che provoca un’enterite parecchio gravosa per chi ne è colpito. Le salmonelle è una intera famiglia di batteri che conta oltre 200 sierotipi diversi che possono provocare malattia nell’uomo, comunque tutti causa di varie manifestazioni di malattia del tifo o di paratifo.
Il tifo è tuttora presente ed endemico in molte zone del pianeta, una malattia legata a stretto legame con le condizioni di scarsa igiene e dove l’acqua da bere è contaminata da vari batteri tra i quali, appunto, le salmonelle. Si intuisce, quindi che la via di trasmissione dell’infezione è orofecale. Le forme di tifo si possono manifestare clinicamente come:
- Forme setticemiche generalizzate ( febbre tifoide o paratifi)
- Forme localizzate intestinali
- Forme extraintestinali a localizzazione meningea, ossea eccetera.
Ci concentriamo in questo articolo sulle forme intestinali che sono quelle pressoché totali che si verificano nel nostro Paese.
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I Sintomi della Salmonellosi
Molto frequentemente la Salmonellosi interessa i bambini, semplicemente perché il loro livello di attenzione igienica è inferiore, tendono spesso a mettere le mani in bocca e se questo avviene dopo aver toccato qualcosa che ha la salmonella sulla sua superficie, rischia fortemente di sviluppare la malattia. Tuttavia non sono solo i bambini a svilupparla, molti adulti si ammalano di salmonellosi.
I sintomi consistono in:
- Febbre che decrementa a gradini, con momenti di remissione e recrudescenza
- Anoressia
- meteorismo
- gorgoglio intestinale
- stipsi ma più frequentemente diarrea
- Feci abbondanti a purea di piselli e maleodoranti
- Fegato e Milza ingrossate e dolenti
La diarrea è profusa e sembra non terminare mai ma non deve essere fermata, peraltro impresa difficile, perché è attraverso le feci che i batteri vengono eliminati dall’organismo, se si ferma la diarrea, i batteri restano a proliferare nell’intestino e si allungano enormemente i tempi di guarigione. In alcuni casi gravi l’infiammazione e l’infezione intestinale può complicarsi fino alla perforazione dell’intestino.
I sintomi si manifestano già alcune ore dopo l’infezione, con diarrea, febbre e vomito. Spesso ciò si manifesta alcune ore dopo l’ingestione di cibi contaminati, gelati, creme, dolci, salumi, salse, soprattutto maionese casalinga. Il batterio della salmonella si trova molto frequentemente sul guscio delle uova, soprattutto quelle non industriali, quindi da questo passa nelle preparazioni o entra nell’organismo toccando alimenti che poi mettiamo in bocca. Anche la carne di pollo può frequentemente essere contaminata, quindi occorre una attenta igiene delle mani dopo il contatto con carne di pollo cruda e procedere alla cottura piena di tale carne evitando il contatto a crudo con altri alimenti.
I bambini sono particolarmente esposti sia per la loro ben conosciuta scarsa propensione ad un’adeguata igiene delle mani, sia perché spesso toccano sabbia ai giardinetti o oggetti per terra che possono essere contaminati. Sembra, ad esempio, che le lucertole siano veicolo di salmonelle. Basta, dunque che delle lucertole siano passate sulla sabbia dei giardinetti dove poi un bambino gioca mettendosi successivamente le mani in bocca per realizzare l’infezione.
La Cura della salmonellosi
La cura consiste sostanzialmente nel ripristino dell’idratazione gravemente minacciata dalla diarrea profusa ed eventualmente nella somministrazione di antibiotici, anche se molti ceppi di salmonella hanno sviluppato la resistenza batterica e non sono più sensibili e, in ogni caso, secondo molti pediatri, la somministrazione di antibiotici potrebbe trasformare la persona, una volta guarita, in portatore sano della malattia.
Utile la somministrazione di vitamine del gruppo B e di Vitamina C e, eventualmente, nelle forme ipertossiche, in associazione con l’antibiotico, di terapia cortisonica.