
Cosa provoca l’influenza? L’influenza è una malattia epidemica che provoca diversi sintomi e si trasmette con una certa facilità tra le persone e alla cui base c’è un virus. Sono parecchi i virus che provocano l’influenza e tra i vari virus vi sono molte varianti. Ogni anno le aziende farmaceutiche mettono a punto il vaccino antinfluenzale che viene elaborato studiando i virus che provocano l’influenza in altri Paesi lontani da noi ma dai quali comunque questi virus arriveranno. L’inversione delle stagioni a seconda della geografia terrestre consente di prevedere quale sarà il virus che arriverà anche nel nostro Paese e quindi predisporre il vaccino giusto.
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Perché i virus cambiano?
I virus sono delle entità a metà tra la vita e la non vita, nel senso che sono assolutamente incapaci di replicarsi senza l’appoggio di una cellula vivente da colonizzare e successivamente uccidere. La caratteristica degli organismi viventi è la capacità di riprodursi, di continuare la specie ma i virus non hanno questa capacità innata.
Per questo motivo in molti hanno delle perplessità nel definirli entità viventi e questa opinione è quella prevalente. Dunque i virus sfruttano il patrimonio genetico delle cellule che colonizzano per riprodursi e questo fa sé che il loro patrimonio genetico subisca trasformazioni, uno stesso virus cambia frequentemente anche in modo impercettibile ma cambia. Quando i cambiamenti si fanno maggiormente marcati si parla di un nuovo ceppo virale con diverse caratteristiche e che può provocare maggiore o minore virulenza e sintomi rispetto al ceppo originale
Come funziona il vaccino antinfluenzale
I microbiologi una volta identificato e isolato il virus che provocherà l’influenza elaborano un vaccino che, inoculato nelle persone, inducono il sistema immunitario, i linfociti, a conoscere il virus ed elaborare le sostanze per combatterlo. Il sistema immunitario impiega almeno due settimane a elaborare questo processo. Se successivamente si presenta nell’organismo quel virus, il sistema immunitario lo identifica immediatamente e lo combatte subito.
Certo che se nel frattempo quel virus ha subito un cambiamento, ha subito una mutazione virale, il sistema immunitario potrebbe non riuscire a neutralizzarlo completamente e questo può provocare ugualmente l’insorgenza dell’influenza anche se in forma attenuata. La capacità dell’organismo di neutralizzare i virus dell’influenza dipende molto dall’efficienza del sistema immunitario, dalla sua forza e su questo possiamo fare parecchio attraverso l’alimentazione: assumere cibi che stimolano il sistema immunitario, in primis tanta vitamina C, aiuta il tuo sistema immunitario a funzionare al massimo.
I sintomi dell’influenza
Nel corso della nostra vita tutti, almeno una volta abbiamo avuto l’influenza e i sintomi sono approssimativamente sempre gli stessi, talvolta più caratterizzati dalla forma respiratoria, altre volte con maggiore componente gastro enterica. Quest’anno si prevede la prevalenza respiratoria quindi:
- tosse
- raffreddore
- febbre anche alta
- debolezza
- mal di testa
A questo si aggiungono comunque sintomi gastrici e intestinali:
- nausea
- vomito
- diarrea
Ma questi ultimi sintomi, anche se presenti, avranno una rilevanza minore
Come si trasmette l’influenza
L’influenza si trasmette prevalentemente per via aerea, quindi soprattutto per la vicinanza con persone affette da influenza. Attraverso la respirazione i virus si possono diffondere anche fino a 2 metri ma con lo starnuto o il colpo di tosse possono arrivare anche ad oltre 10 metri di distanza.
Raramente l’influenza si trasmette per contatto diretto ma è comunque utile il lavaggio frequente delle mani. Evitare luoghi affollati e limitare i contatti sociali diretti è un modo efficace per ridurre il rischio di contagio. L’incubazione, cioè il tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi è di due/tre giorni mentre il tempo di guarigione è di circa una settimana. La cura è puramente sintomatica, quindi sedativi della tosse, eventuali mucolitici, paracetamolo o aspirina, caldo e dieta leggera. Solo in caso di sovrainfezione batterica o in casi di rischi per altre patologie preesistenti il medico prescriverà anche un antibiotico.