Acne: cos’è e quali sono le terapie migliori?

acne

Quante persone soffrono di acne? In effetti, si tratta di una patologia molto diffusa, soprattutto nella fase dell’adolescenza.

Tuttavia, nonostante si tratti di una problematica che colpisce una buona percentuale di soggetti, non sempre si è informati su di essa in modo adeguato.

Proprio per questo motivo, ne abbiamo parlato con il dottor Fabio Pietroluongo, che ci ha chiarito alcuni aspetti fondamentali di questa antiestetica patologia.

Acne cos’è

L’acne è una patologia infiammatoria dell’unità pilo-sebacea a carattere cronico-recidivante, che si manifesta tipicamente in età adolescenziale, come acne giovanile.

Questa incide negativamente sulla qualità della vita e ciò giustifica l’interesse che questa patologia suscita nel mondo scientifico.

L’acne riconosce una patogenesi multifattoriale ed è caratterizzata da iperseborrea, aumentata colonizzazione del batterio Propionibacterium acnes (anaerobio gram-positivo), cheratinizzazione del dotto del follicolo pilosebaceo, aumentata sensibilità per gli androgeni e infiammazione del follicolo, che è la causa scatenante.

Acne cause:

L’iperseborrea è da sempre considerata la causa scatenante dell’acne non solo per l’aumento della produzione di sebo, ma anche per un cambiamento della sua composizione.

Il processo infiammatorio è alla base della lesione acneica e i mediatori dell’infiammazione sono responsabili dell’ipercheratinizzazione dell’unità pilo-sebacea.

cambiamenti della composizione del sebo, causati dallo stimolo infiammatorio e dalla presenza di enzimi batterici, sono associati ad un aumento della liberazione di acidi grassi liberi.

Gli ormoni androgeni esercitano un controllo sulla produzione di sebo, tanto che lo sviluppo dell’acne nel periodo pre-puberale è associato a livelli sierici elevati di DHEA-S, precursore del testosterone.

La presenza di recettori androgenici a livello dell’unità pilo-sebacea spiega la relazione tra l’aumento degli ormoni, o dei loro recettori, e l’insorgenza di acne.

A dosi molto alte, anche il progesterone svolge un’azione sulla produzione di sebo e ciò spiega l’insorgenza di acne in fase premestruale e di acne in gravidanza nel I trimestre.

Nell’adulto, l’acne colpisce più frequentemente il sesso femminile e può essere di tipo persistente, cioè persistere dopo l’adolescenza o, sotto forma di acne tardiva, insorgere dopo i 25 anni.

In questo ultimo sottogruppo, la causa più frequente è l’iperandrogenismo, che può essere responsabile di altre alterazioni, quali seborrea, alopecia, irsutismo, disordini mestruali, disfunzioni ovulatorie, associate anche a sindrome metabolica e infertilità.

In alcuni casi, l’acne nella donna non si associa ad alterazioni endocrinologiche, come l’iperandrogenismo, e, in questi casi, la causa risiede nell’alterata sensibilità dei recettori cutanei degli androgeni alle normali variazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale.

Acne e sole

Molti pazienti riferiscono un miglioramento dell’acne dopo l’esposizione al sole.

Va detto che l’abbronzatura spesso riduce la visibilità dell’acne, come pure delle cicatrici.

Talvolta, invece, si osserva un peggioramento estivo, dovuto sia alla sospensione delle terapie, in quanto sono fotosensibilizzanti, sia all’uso di creme cosmetiche, che risultano eccessivamente occlusive.

Gli UVB sembrano essere coinvolti nell’attivazione delle ghiandole sebacee, inducendo una maggiore produzione di sebo.

Le terapie per l’acne possono presentare degli eventi avversi, danneggiando la barriera cutanea e provocando edema, eritema, irritazione e fotosensibilità: questi effetti predispongono al danno da raggi UV.

Inoltre, la cute acneica necessita di idratazione, che notoriamente è ridotta o inadeguata quando ci si espone ai raggi solari senza adeguata protezione, ed è per questo motivo che risulta indispensabile utilizzare filtri con protezione solare medio-alto (SPF 30-50) sotto forma di emulsioni fluide (olio/acqua) o di gel.

Acne alimentazione

In passato, si riteneva che l’assunzione di cioccolato, dolci e alimenti ricchi di grassi potesse aumentare la malattia.

Studi recenti hanno, invece, dimostrato che alimenti ad alto indice glicemico sono per lo più i responsabili dello sviluppo e dell’esacerbazione dell’acne, così come gli alimenti ad elevato contenuto di acidi grassi saturi di origine animale.

Si ritiene che le diete con elevato contenuto di zuccheri raffinati ed alto indice glicemico conducano ad uno stato di iperinsulinemia, innescando una risposta ormonale in grado di promuovere essa stessa una maggiore sintesi di androgeni.

L’assenza di acne nelle popolazioni che per tradizione hanno un’alimentazione a basso indice glicemico conferma queste osservazioni.

Recenti studi hanno poi dimostrato che un abbondante consumo di latte, ma non di formaggi, è correlato ad un aumentato rischio di sviluppare l’acne.

L’obesità, che si accompagna ad un iperandrogenismo periferico, può associarsi ad aumento della produzione di sebo e di insorgenza di acne grave.

Il consumo di pesce, ricco acidi grassi omega-3, invece, ha un effetto protettivo nei confronti di questa patologia.

Diete ricche di frutta, verdura o vegane e prive di zucchero, cereali iperglicemici, carni lavorate e prodotti lattiero-caseari hanno effetti protettivi nei confronti della sindrome metabolica e dell’acne, in quanto migliorano la sensibilità all’insulina.

Queste evidenze suggeriscono che è l’intero pattern alimentare a dover essere considerato nella patogenesi dell’acne, piuttosto che il singolo alimento.

L’importanza della detersione

Spesso, è proprio una cattiva detersione che può contribuire all’insuccesso terapeutico, se non addirittura ad un vero e proprio peggioramento.

Alterato per quantità e per qualità, il sebo induce a lavaggi frequenti e aggressivi con un peggioramento del quadro clinico, un’alterazione del film idrolipidico, uno stato di disidratazione e un aumento della colonizzazione da parte di batteri patogeni e agenti irritanti.

Le migliori formulazioni rispettano il criterio di affinità, pertanto bisogna preferire quelle sotto forma di creme, latti o olio detergente: sono emulsioni fluide, olio emulsionato in acqua, che deve essere necessariamente di origine vegetale o di sintesi appropriata, ma comunque mai di origine minerale.

Un buon risultato si ottiene anche con le acque micellari, una nuova tipologia di prodotti, che assicurano una buona detersione e un’estrema delicatezza grazie all’assenza di tensioattivi polari.

L’utilizzo di crema, latte o olio detergente, seguito da risciacquo con acqua corrente, rappresenta comunque la soluzione migliore.

Una novità nella detersione è costituita dallo scrub meccanico, che consiste nella leggera abrasione con panno in microfibra: rimuovendo gli strati superficiali dell’epidermide, questo tessuto promuove il ricambio cellulare aiutando il rinnovamento dell’epidermide.

Il ruolo dell’idratazione

Garantire un buon livello di idratazione permette di proteggere la membrana cellulare e di ridurre i fenomeni infiammatori, pertanto la corretta idratazione è importantissima in chi soffre di acne.

Acne rimedi e terapie

Considerata una malattia infiammatoria cronica dell’unità pilo-sebacea, la terapia dell’acne può essere: topica, ormonale, fisica e sistemica.

Terapia topica

La terapia topica si avvale dell’uso di diversi agenti cheratolitici, come gli alfa-idrossiacidi, l’acido salicilico, l’acido azelaico e agenti antimicrobici, oltre che degli antibiotici topici, che, applicati da soli o in associazione, hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione, regolare la produzione di sebo e migliorare lo stato dell’unità pilo-sebacea.

La corretta scelta terapeutica deve necessariamente tenere in considerazione diversi fattori, quali l’età, il sesso, la sede, l’estensione e la gravità delle lesioni acneiche del paziente.

Terapia ormonale

La terapia ormonale dell’acne dovrebbe essere riservata a donne in età adulta, a quelle che non rispondono alla terapia locale e a quelle con segni laboratoristici o clinici di iperandrogenismo.

contraccettivi orali in commercio nascono dall’abbinamento di un estrogeno e di un progestinico.

L’effetto degli estrogeni è quello di bloccare i recettori per gli androgeni, ma anche di ridurre la quota libera di testosterone.

Tra i progestinici, quello che permette di ottenere i migliori risultati è il drospirenone, che possiede attività antiandrogena e che non incide sull’aumento di peso e sulla ritenzione idrica.

Terapia fisica

Distinti in superficiali, medi e profondi, i peeling chimici non possono e non devono essere effettuati nel periodo estivo.

peeling superficiali coinvolgono solo l’epidermide, i peeling medi interessano anche il derma superficiale, mentre i peeling profondi interessano epidermide, derma superficiale e medio.

peeling molto superficiali vengono generalmente utilizzati per preparare la cute al trattamento successivo più invasivo e sono a base di acido glicolico a basse concentrazioni e vitamina C.

I peeling svolgono un’azione esfoliante, ma possono essere utili per il trattamento degli esiti infiammatori, per migliorare la luminosità e per avere un effetto sebostatico soddisfacente.

Le iperpigmentazioni che talvolta possono manifestarsi sono spesso causate da una precoce esposizione al sole, pertanto è sempre consigliata l’applicazione di una protezione solare mai inferiore a 30 SPF.

Terapia sistemica

La terapia sistemica viene riservata a quei casi in cui la terapia topica o la terapia fisica non abbiano prodotto i risultati sperati o quando le lesioni siano talmente diffuse o estese da rendere il trattamento topico non percorribile.

I farmaci consigliati sono antibiotici, l’isotretinoina e lo zinco.

La decisione di intraprendere una terapia sistemica spetta allo specialista che, dopo aver valutato i rischi e i benefici, in accordo col paziente deciderà di prescrivere questi farmaci da soli o in associazione.

Il laser nella terapia dell’acne

Negli ultimi anni, si sta diffondendo sempre più l’utilizzo dei laser nella terapia dell’acne, sia nella fase attiva dell’infiammazione che nella terapia delle cicatrici dell’acne.

Il laser ad Erbio è un laser ablativo che genera calore e determina distruzione dell’epitelio e del derma, papillare e follicolare.

Questo laser permette tempi di recupero inferiori e minori effetti collaterali rispetto al laser a CO2; inoltre, l’effetto del laser può essere sfruttato anche per rendere la cute più tonica e luminosa.

laser a Neodimio (Nd:YAG), invece, veicolano l’energia nel derma, senza causare danni all’epidermide sovrastante, e vengono utilizzati per ridurre non solo le cicatrici, ma anche l’infiammazione dell’epidermide e sono gli unici utilizzati nell’acne attiva.

Il laser consente di modulare la profondità d’azione della luce emessa, il che si traduce nella possibilità di trattare le varie lesioni causate dall’acne e questo lo rende attualmente il metodo più richiesto per la terapia dell’acne.

Avere a disposizione nello studio sia il laser ad Erbio che quello a Neodimio permette di trattare simultaneamente l’acne attiva e le cicatrici da acne.