Alzheimer: prendersi cura del proprio caro

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Le informazioni in nostro possesso oggi su questa patologia sono innumerevoli. Sappiamo trattasi di un processo progressivo degenerativo che va a colpire le cellule cerebrali rendendole via via sempre meno attive, arrivando purtroppo alla perdita complessiva delle funzioni cognitive.

Sappiano inoltre quanto frequente sia l’emissione della diagnosi di questa patologia: circa il 5% della popolazione over 65 ne viene colpita e circa il 20% per gli over 85.

Oggi abbiamo tutti innumerevoli strumenti per conoscerne le cause, osservarne i sintomi ed addirittura cercare di prevenirne l’insorgere.

Ciò su cui invece desideriamo focalizzarci in questo momento, è l’attenzione verso tutti coloro che condividono la quotidianità dei malati di Alzheimer e, meglio ancora, verso chi se ne prende cura.

Riteniamo sia basilare affiancare in primis i familiari che si trovano a dover gestire la quotidianità dovendo affrontare un radicale cambio di vita. Senza dubbio il maggior ostacolo, il più significativo, quello che permette la svolta al raggiungimento di un buon risultato collaborativo con l’assistito, è la prima fase di ACCETTAZIONE AL CAMBIAMENTO da parte del familiare… Nessuno sarà mai preparato o, peggio ancora, abituato a vedere il proprio caro trasformarsi giorno dopo giorno nella persona non più in grado di svolgere tutte quelle mansioni, talvolta anche le più banali, come per esempio il semplice gesto di portare le posate alla bocca, sempre svolte meccanicamente. Non si è nemmeno pronti a rendersi conto che il proprio caro non stia semplicemente perdendo un po’ di memoria, ma non ritrova più la strada del rientro a casa, oppure non riconosce le persone che vede ogni giorno…

Certo, il solo pensiero è davvero disarmante. Occorre pertanto ACCETTARE la situazione attuale e rendersi conto che nulla sarà più come prima, evitando di pensare: “ma come fa a non capire???”

Certo, il vostro caro non se ne rende più conto o, peggio, si trova nella fase iniziale in cui alternerà momenti di scarsa memoria e confusione a momenti di presa di coscienza in cui soffrirà perché non riconosce se stesso nella nuova condizione.

Una volta accettata la realtà da parte del familiare, sarà utile documentarsi presso strutture adeguate che organizzano serate ed incontri a tema per i familiari, cercare centri di ascolto in cui periodicamente si possono condividere le proprie esperienze e confrontarsi con altre persone che vivono la stessa situazione per trarne consigli o semplicemente sentirsi meno soli. In un mondo capitanato dai social ci si può anche iscrivere a gruppi a tema (es. Alzheimer Cafè) i quali permetteranno di attingere idee e forza d’animo.

A questo punto si è pronti per affidarsi alla ricerca di personale esperto in grado di accudire il proprio caro come facciamo quotidianamente in Santa Rosa Assistenza a Busto Arsizio.

Ovviamente la soluzione migliore, laddove sia possibile, resta l’inserimento di una badante convivente che giorno e notte possa affiancare l’assistito ed il relativo coniuge, sollevando i figli da grossi impegni.

Occorre prestare però molta attenzione alla difficile scelta della badante giusta. Senza dubbio la prima caratteristica è la capacità di dialogo poiché per gestire simili patologie, la persona ha un contatto diretto e continuo con l’assistito e la comprensione è fondamentale per evitare ulteriori stati di nervosismo causati dall’incapacità di dialogo. Anche il semplice tono della voce è oggetto di analisi poiché la sensibilità sviluppata dal vostro caro porterà a rifiutare o mal sopportare quei toni di voce troppo forti o aggressivi.

Altro criterio importante sarà l’esperienza dell’assistente maturata con persone affette dalla stessa patologia, così da avere la certezza che qualsiasi cosa accada, la vostra badante sarà in grado di gestire la situazione ed in alcuni casi potrà addirittura consigliarvi azioni da compiere o modificare al fine di evitare momenti di particolare criticità.

Una volta individuata la persona giusta, vorremmo dedicare la dovuta attenzione alle necessità di questa persona dandovi qualche utile consiglio:

cercate innanzitutto di mettere a proprio agio la vostra badante nel minor tempo possibile, facendola sentire come se fosse a casa sua. Questo, secondo la nostra esperienza, è il passaggio primario per dar luogo ad una sana convivenza.

Fate conoscere l’abitazione in ogni suo angolo, permettendo alla badante di prendere confidenza con il suo nuovo ambiente, accompagnandola in ogni singola stanza e ripetendole più volte che d’ora in poi quella sarà come la sua nuova casa.

Affiancatela il primo giorno presentandola al vostro caro quasi come se fosse una vostra amica, così da infondere all’assistito una sensazione positiva e non di diffidenza o paura.

Dopo qualche giorno la badante attenta e preparata sarà in grado di esprimere un proprio personale parere sulla miglior gestione della situazione: ascoltate e valutate insieme eventuali suoi consigli al fine di permetterle di svolgere al meglio le sue mansioni, si trattasse anche di cambiare qualche abitudine che porta a situazioni negative e valutate anche col vostro medico il momento migliore per compiere tali azioni.

Quando andrete a casa del vostro caro, sorridete anche alla vostra badante, non vi costa nulla ma avrà un ritorno sorprendentemente positivo. Interessatevi anche alle sue necessità, ascoltate le sue richieste e, se ne siete in grado, cercate di cogliere eventuali preoccupazioni nel suo sguardo. Informatevi sulla sua famiglia, i suoi figli e le condizioni che ha lascito al suo paese. Se vi capita, raccogliete anche una semplice margherita in un campo e donatela col sorriso a chi giorno e notte si prende cura con amore del vostro caro. Ricordate il suo compleanno!

Nel corso dell’assistenza può verificarsi la mancanza di accettazione dell’assistito nel compiere azioni semplici come la sua igiene, il sonno o il nutrirsi.. Evitate di scaricare la responsabilità sulla badante per il semplice fatto che la pagate per svolgere queste mansioni MA cercate invece di chiacchierare insieme a lei e trovate possibili soluzioni alternative…. Chiedete aiuto anche al personale di AGENZIA che grazie alle loro innumerevoli esperienze in campo, saranno senza dubbio in grado di darvi nuove idee.

Ricordate che la badante non potrà mai risolvere le patologie esistenti, la badante non è la cura della patologia ma sarà un valido supporto per rendere migliore la condizione di vita del vostro caro.

Siamo certi che ogni situazione, anche la più complicata, se affrontata con CALORE, AMORE, e SORRISI, potrà avere risultati sorprendenti.