Come iniziare a correre da zero?

C’è chi lo fa per il semplice, se così si può definire, desiderio di fare sport all’aria aperta e chi, invece, per accontentare quell’amico insistente che lo sta chiedendo ormai da tempo: stiamo parlando della scelta di iniziare a correre da zero.

Quello che è lo sport outdoor più celebre al mondo e più accessibile dal punto di vista economico, non deve essere approcciato con superficialità, onde evitare rischi potenzialmente gravi per la salute.

Nelle prossime righe, vediamo assieme alcune dritte che possono fare la differenza quando, partendo da zero e anche da una situazione di sedentarietà, si decide di iniziare a correre.

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Focus sull’obiettivo

Il primo step da prendere in considerazione quando si decide di iniziare da zero o quasi a correre, riguarda la scelta dell’obiettivo. Cominciare a correre per una maratona o per perdere 5/6 kg implica un impegno diverso e un modo diverso di gestire altri aspetti della vita, come per esempio l’alimentazione e il riposo.

Cambiano ovviamente pure i tempi e l’inclusione del momento dedicato all’allenamento tra i propri impegni.

Come partire se si ha alle spalle un periodo di forte sedentarietà

Può capitare di iniziare a correre da zero in un periodo in cui si ha alle spalle un lungo periodo di sedentarietà. La gradualità è cruciale in queste situazioni.

Il rischio, in caso contrario, è di andare incontro a problematiche come i dolori articolari, evenienze gestibili che, quando hanno livelli blandi, possono essere gestite con l’aiuto di integratori naturali specifici dall’efficacia antinfiammatoria e adattogena – Dolor Fix, caratterizzato da un mix unico tra attivi naturali di altissima qualità, è uno dei più famosi e di successo – ma che rimangono comunque fastidiose.

Il segreto per evitare tutto ciò? Alternare corsa e camminata, concretizzando quello che Jeff Galloway, maratoneta olimpionico americano, chiama Run-Walk-Run.

Questo approccio metodologico, sempre secondo Gallaway, non è vantaggioso solo dal punto di vista fisico. Alternare, almeno all’inizio, camminata e corsa permette di frazionare l’allenamento e di fare in modo che appaia meno gravoso per la mente.

Inoltre, con degli intervalli anche importanti dedicati alla camminata è possibile – per questo, ovviamente, è necessario essere seguiti da un bravo trainer – concentrarsi sugli errori tecnici, piccoli ma decisivi, che compromettono la qualità del movimento quando si corre.

Non trascurare il riscaldamento

Facciamo un piccolo passo indietro, chiamando in causa un consiglio che deve essere messo in atto prima di iniziare concretamente a correre. Chi è alle prime armi nel mondo del running, tende a trascurare il riscaldamento, sbagliando.

Si tratta, infatti, di una parentesi fondamentale per evitare infortuni anche gravi.

Inizia focalizzandoti sulle articolazioni e partendo dalla parte alta del corpo (cervicale, spalle, colonna vertebrale etc.). Continua concentrandoti sul riscaldamento dei muscoli, avendo sempre cura di non trascurare la posizione della schiena.

Si conclude il tutto con un riscaldamento di tipo cardiovascolare. Per questa fase, va benissimo mettere in primo piano un esercizio semplicissimo come la corsa sul posto per un lasso di tempo compreso fra i 3 e i 5 minuti.

Il potere dell’allenamento funzionale

Chi non ha molta esperienza con la corsa, non sempre è consapevole dell’importanza di associare alla pratica di questo sport un allenamento mirato.

 Potenziare i muscoli degli arti inferiori è importante, ma lo è altrettanto focalizzarsi sul core. L’efficienza della muscolatura di questa zona del corpo permette, infatti, di migliorare la qualità del movimento e di diminuire il rischio di infortuni.

Tra i tanti esercizi che cambiano in positivo la vita del runner alle prime armi, uno su tutti è noto e alla portata di (quasi) tutti: il plank.

Eseguilo per una trentina di secondi al giorno, avendo cura di mantenere il corpo in linea retta dalla testa fino ai fianchi e di stabilizzare le spalle verso il basso.