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Quali sono le paure più comuni? Come si chiamano?
Sapete cos’è l’agliofobia? Come si chiama la paura dei gatti?
Ci sono molte fobie irrazionali, cioè paure senza senso, o almeno esagerate rispetto al reale pericolo (sempre che ce ne sia) e quindi spesso ingigantite.
Ma quali sono queste fobie?
Lo sapevate ad esempio che la paura del dolore si chiama agliofobia, che quindi nulla centra con l’aglio?
Per quel che riguarda gli animali una delle paure più classiche è la paura dei cani, la cinofobia, ma esiste anche la paura dei gatti, e quest’ultima prende il nome di ailurofobia.
Tutte le fobie hanno spesso questi nomi strani perché derivano il loro nome dal greco antico, e quindi dal significato che quelle parole avevano a quel tempo, e fobia infatti significa paura.
In questo articolo andremo ad elencare alcune delle fobie più comuni, alcune strane ed altre più, diciamo “nornali”.
Ecco quindi quali sono le fobie più comuni:
- Claustrofobia
Partiamo da una delle fobie più conosciute, la claustrofobia, cioè la paura degli spazi angusti, stretti, come ad esempio l’ascensore, gli sgabuzzini, gli aerei (da non confondere con l’aerofobia).La claustrofobia genera ansia ad un livello tale da sfociare spesso in veri e propri attacchi di panico, ci si sente come se mancasse l’aria, lo spazio sembra stringersi intorno a noi, ci si sente quindi soffocare.
- Aerofobia
Abbiamo prima accennato all’aerofobia, che è la paura di volare.
Questa paura, più diffusa di quel che si possa pensare, porta chi ne soffre a fare lunghi viaggi in macchina, in treno o in nave piuttosto che prendere un aereo.
Ad esempio, ci sono stati anche calciatori famosi che quando prendevano parte ad una trasferta con la loro squadra partivano anche uno o due giorni prima rispetto ai compagni, proprio per non dover prendere l’aereo. - Cinofobia
La cinofobia è la paura dei cani, una paura comunissima, soprattutto dovuta ad episodi accaduti nell’infanzia.In sostanza potrebbe essere successo che da bambini un cane ci ha corso dietro oppure morso, magari stava solo giocando, ma per noi è stato un trauma che da allora ci ha segnato profondamente, e da li è scattata quella molla della cinofobia.
Per alcuni è solo paura, per altri è molto di più, una fobia appunto, rendendo la vita a volte più complicata, in quanto si fa di tutto per evitare i cani (inviti a cena da amici con il cane, passeggiate nei grandi parchi, ecc.)
- Ailurofobia
Se parliamo dei cani, non possiamo che parlare anche dei gatti, perché esistono anche persone che soffrono di ailurofobia, cioè la paura dei gatti.Anche in questo caso probabilmente è accaduto un qualche episodio nel passato, un morso o un graffio, che ha scatenato questa fobia che genera ansia alla sola vista di un gatto.
Anche questo tipo di fobia è invalidante per la vita sociale in quanto il gatto è uno degli animali domestici più diffusi. - Glossofobia
Chi di voi si sente a proprio agio davanti un microfono?
Ecco, chi invece ne ha una paura folle soffre di glossofobia, cioè la paura di parlare in pubblico, con microfono o meno.
Questa fobia trasmette molta ansia al solo pensiero di dover affrontare il pubblico, fa sudare le mani, mette la persona in stato di agitazione e panico. - Aracnofobia
La paura dei ragni. Una delle fobie più conosciute, forse perché sfruttata anche nel mondo del cinema.
Questa paura è una paura “primordiale”, i ragni fanno da sempre paura all’uomo, anche per il fatto che alcuni di loro sono velenosi e non conoscendoli abbiamo paura di tutti i ragni.Inoltre alcuni ragni, come molti altri insetti, hanno colori sgargianti proprio per simulare una possibile velenosità, come ad esempio il ragno vespa, di colore giallo e nero proprio come le vespe, ma in realtà non è velenoso.
- Misofobia
la misofobia è la paura dello sporco, la paura dei germi.
E’ una paura anch’essa normale ma quando diventa fobia diventa irrazionale, perché per la fobia dei germi ci si lava le mani mille volte al giorno, si prendo precauzioni al limite, si diventa ossessionati dalla pulizia e…non si mangiano le noccioline al bar (cit.”alla fine arriva Polly“) - Emofobia
Anche l’emofobia è una paura piuttosto comune, ed è la paura del sangue.
Questa paura si manifesta spesso come la paura delle siringhe, cioè dei prelievi di sangue, e anche qui potrebbe esser dovuta ad un trauma in età infantile, come appunto un prelievo del sangue doloroso.
Quali sono i sintomi di queste fobie?
Le fobie hanno più o meno tutti gli stessi sintomi, e con l’avvicinarsi dell’evento scatenante ecco che si presentano:
- Ansia esagerata
- Attachci di panico
- Sudorazione
- Tachicardia
- Respiro affannoso
- Sensazione di vertigini
- Nausea
Fobie e Ansia
Come sintomo principale di una fobia, quindi, vi è sempre una forte ansia, ma in realtà cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato emotivo normale, fa parte del nostro bagaglio emozionale, è un meccanismo di difesa che consiste in uno stato di allerta quando percepiamo un pericolo.
L’ansia quindi è una specie di reazione psicosomatica, quando cioè un emozione provoca una reazione del corpo, in questo caso una reazione verso un pericolo, come a prepararsi ad una minaccia che si avvicina.
Poi, se l’ansia sale a livelli non controllabili possono scattare appunto paure o fobie.
Come superare una fobia?
Innanzi tutto, se si soffre di una qualsiasi fobia non ci si può improvvisare dottori di se stessi ma bisogna recarsi dal proprio medico, il quale saprà consigliarvi il miglior percorso per voi, e probabilmente vi consiglierà uno psicoterapeuta.
Si può ricorrere anche all’uso di farmaci, ma solo per diminuirne i sintomi, non per guarire dalla paura.
Ogni fobia specifica si può curare con la psicoterapia, dipende poi dal terapeuta scegliere il percorso più adatto, e molto spesso ci sia appoggia alla terapia cognitivo comportamentale, andando ad analizzare quali sono gli schemi di pensiero che ci portano a questa ansia e paura irrazionale per poi andare a modificarli in pensieri meno radicali e maggiormente positivi.
Spesso alla terapia cognitiva si affianca un percorso di desensibilizzazione, cioè si sottopone il paziente alla sua paura in maniera graduale ed in un ambiente per lui sicuro e controllato.
In questa maniera, il paziente sarà più tranquillo nell’affrontare il “pericolo” e gradualmente lo supererà.