La cervicale infiammata: come trattare il dolore cervicale

cervicale infiammata

Il dolore al collo (cervicalgia) è uno dei disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico più diffusi in assoluto con un importante impatto sulla qualità della vita, sulla capacità lavorativa e sui costi sanitari e sociali.

La cervicale è il tratto superiore della colonna vertebrale, sostiene la testa e ne consente i movimenti. E’ una struttura anatomicamente complessa, costituita da un sistema osteo-muscolare che permette ampie escursioni articolari ma, al contempo, protegge strutture vascolo-nervose di vitale importanza.

Un’infiammazione cervicale determina irrigidimento, limitazione del range di movimento articolare, contrattura della muscolatura del collo (in particolare del muscolo trapezio) e talvolta, può essere accompagnata da altri sintomi quali cefalea (mal di testa), vertigini e sintomi neurologici, come deficit sensitivi o difficoltà motorie.

La cervicalgia è più frequente nel sesso femminile e tra i 40 e i 60 anni di età. Può essere scatenata da molteplici fattori di rischio quali ansia, stress, sedentarietà, abitudini posturali scorrette, traumi (come ad esempio colpo di frusta in seguito a tamponamenti stradali) o microtraumi ripetuti, conseguenti ad attività lavorative o sportive. Una dieta povera di frutta e verdura, il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcolici costituiscono anch’essi un rischio per cervicalgia (oltre a costituire un rischio per innumerevoli altre patologie), in quanto incrementano lo stress ossidativo.

I fattori sopra elencati hanno una più alta probabilità di innescare una disfunzione dolorosa a carico del rachide cervicale qualora il paziente sia affetto da una patologia cronica sottostante come l’artrosi cervicale, la degenerazione o l’ernia cervicale, l’artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie.

Le cause di cervicalgia sono dunque molteplici e identificare il meccanismo fisiopatologico alla base del dolore è importante al fine di impostare un trattamento mirato ed efficace.

La diagnosi è di competenza medica: lo specialista di riferimento è il Fisiatra (medico chirurgo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa) al quale spetta l’individuazione delle cause del dolore cervicale mediante l’anamnesi, l’esame obiettivo ed eventuale completamento mediante esami laboratoristici o strumentali (ad es. radiografie, risonanza magnetica, ecografia).

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Il trattamento del dolore cervicale

Una volta posta la diagnosi, il Fisiatra stilerà un Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), in cui indicherà gli obiettivi da raggiungere e le modalità per farlo.

Gli strumenti a disposizione per la cura della patologia cervicale e la riduzione del dolore sono molteplici.

Farmaci

Utili soprattutto in fase acuta, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o i cortisonici sono in grado di “spegnere” l’infiammazione con tempestivo beneficio sul dolore. Possono essere altresì utilizzati farmaci analgesici e miorilassanti.

Fisioterapia

Un ciclo di rieducazione motoria individuale assistita da un fisioterapista è spesso prescritto al fine di recuperare l’articolarità del rachide cervicale, ridurre la contrattura muscolare e il dolore. Estremamente importante è l’educazione posturale.

Esercizi al domicilio

Durante le sedute col fisioterapista vengono insegnati una serie di esercizi da proseguire al domicilio e da continuare nel tempo, al fine di prevenire le recidive del dolore.

Calore

L’applicazione di calore localmente sul muscolo contratto è estremamente utile a scopo miorilassante.

Terapie fisiche

Su indicazione medica, è possibile eseguire cicli di terapie fisiche quali: laserterapia, TENS, tecarterapia, ultrasuoni.

Medicina fisica interventistica

Tra gli interventi eseguibili soltanto dal medico si citano la mesoterapia, che consiste nell’iniezione sottocutanea di sostanze terapeutiche (antinfiammatori, anestetici) con effetto analgesico locale, e l’ossigeno-ozono terapia, che prevede l’iniezione di una miscela di ossigeno e ozono nella muscolatura paravertebrale del segmento vertebrale colpito da patologia. Entrambe le tecniche, se eseguite secondo corretta indicazione, sono in grado di condurre a ottimi risultati.