Sindrome dell’accento straniero: cosa succede, sintomi

Ha un nome particolare ed è molto rara la sindrome dell’accento straniero. Si tratta di una particolare disfunzione neurologica che insorge in seguito a forti traumi cranici o ictus tali da portare al coma. Ma cosa succede? poco dopo il risveglio, le funzioni linguistiche della persona colpita dalla sindrome dell’accento straniero appaiono mutate; in particolare è l’accento a suonare differente rispetto a quello che si conosce ed occorre avviare una vera e propria riabilitazione delle modalità di espressione del linguaggio. Il paziente inoltre non si rende conto di essere stato colpito dal raro disturbo nè tantomeno che il suo accento sia cambiato, fino a che qualcuno non glielo fa notare. Cosa causa questa sindrome? all’origine vi è una lesione delle aree cerebrali responsabili del controllo di ritmo e melodia del parlato. Nell’arco di quasi 70 anni, tra il 1941 ed il 2010, solo poco più di 50 casi sono stati recensiti.

Sintomi della sindrome dell’accento straniero

Il principale sintomo di questa patologia nota anche come FAS – Foreign Accent Syndrome, è la variazione dell’accento mentre si parla. E’ infatti il lobo sinistro del cervello ad essere colpito, creando un’anomalia in un’area deputata alle funzioni linguistiche, tale da spingere la persona a parlare con un’inflessione completamente diversa e tipica di una lingua straniera. Alcuni anni fa una donna britannica colpita da ictus ha iniziato a parlare con un accento giamaicano al suo risveglio in ospedale; gli esperti ritengono che l’ictus cerebrale abbia danneggiato una zona del cervello che regola l’intonazione.

Malattia rara, i casi nel mondo

Nel mondo sono stati registrati non più di 60 casi nell’arco di diversi decenni e, stando a quanto sottolineato dai neurologi, è di una su un milione la probabilità che un ictus vada a colpire proprio questa specifica area del cervello; si tratta dunque di una patologia estremamente rara. Tra i primissimi casi descritti vi è quello di una donna norvegese che nel 1941, dopo essere finita in coma a causa delle gravi ferite in guerra, si è risvegliata con un accento tipicamente tedesco. La sindrome dell’accento straniero l’aveva colpita ma, essendo la malattia ancora poco nota, la donna venne scambiata per una spia.

Come convivere con la sindrome dell’accento straniero

Il disturbo porta la lingua e la bocca a muoversi in modo differente rispetto a quanto accadeva prima del coma: questo fa si che il modo di parlare, l’intonazione, la pronuncia di vocali e consonanti, sia completamente differente e così una parola che prima vevniva pronunciata in inglese potrebbe sembrare di tutt’altra lingua. I pazienti sottolineano che convivere con questa sindrome non è facile, in particolare nel periodo iniziale e che le principali difficoltà sono quelle legate ai rapporti con gli altri. Si tratta infatti di un cambiamento radicale e non tutti, pazienti o parenti del paziente, riescono sempre ad accettarlo anche se con il tempo solitamente ci si fa l’abitudine. Da sottolineare che le abilità musicali dei pazienti colpiti dalla sindrome dell’accento straniero, rimangono intatte.